25 marzo 2021

L’affare dei vaccini contro il covid-19, l’esempio più disumano del capitalismo

Stati Uniti, Unione Europea e Regno Unito si oppongono all’esenzione ai diritti di proprietà intellettuale

di Pascualina Curcio


Come se la desolazione per la reclusione, il disagio per le nuove infezioni e il lutto per chi è deceduto a causa della pandemia non bastassero, proviamo anche una profonda indignazione quando si evidenzia uno dei più disumani antivalori del capitalismo: fare della vita e della salute un grande affare.

Gli Stati Uniti, l'Unione Europea e il Regno Unito si oppongono alla proposta di esenzione ai diritti di proprietà intellettuale (brevetti) per i vaccini contro il covid-19. Questa proposta è stata presentata all'Organizzazione mondiale del commercio (Omc) nell'ottobre 2020 da Sud Africa e India e ha trovato il sostegno di più di 100 paesi. Consiste nell'eliminazione delle barriere di proprietà intellettuale in modo da favorire il trasferimento della tecnologia e delle conoscenze ad altri impianti di produzione, per produrre in modo massiccio tutte le dosi necessarie a immunizzare la popolazione mondiale il più rapidamente possibile.
L'Accordo TRIPS (accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale), firmato dai paesi membri dell'OMC, non è altro che la creazione legale di monopoli nella misura in cui concedono alle multinazionali l'esclusività, per anni, della produzione e commercializzazione di un determinato bene. L'argomento che sostengono è che i brevetti sono l'unica garanzia per incoraggiare gli investimenti in ricerca e sviluppo.

Con il ricatto dell’incentivo, quello che danno veramente alle aziende farmaceutiche è il potere di decidere chi vive e chi muore, oltre a decidere di cosa vivremo e di cosa moriremo. Sono loro a decidere quali siano le priorità nella ricerca, secondo il criterio di ciò che per loro è più redditizio. Non è un caso che tendano sempre più a cronicizzare le malattie.

Tra l’altro, i finanziamenti per la ricerca non provengono nemmeno dalla stessa industria farmaceutica privata. Sono i governi che storicamente forniscono le risorse finanziarie ed è nelle università e nelle istituzioni pubbliche che si sviluppa la ricerca, di cui, poi, si appropriano le case farmaceutiche.

Dei 13,9 miliardi di dollari che sono stati stanziati per la ricerca sul vaccino Covid-19, i governi hanno fornito 8,6 miliardi, le organizzazioni no profit 1,9 miliardi e le aziende farmaceutiche 3,4 miliardi, cioè appena il 25% del totale (Airfinity). A questo bisogna aggiungere il mercato sicuro che il vaccino possiede, infatti, già entro dicembre 2020 i governi dei cosiddetti paesi sviluppati avevano preordinato 10.380 milioni di dosi.

L'azienda farmaceutica statunitense Moderna ha sviluppato il vaccino contro il covid-19 con il 100% di finanziamento pubblico, per un totale di 562 milioni di dollari. Sono state preordinate 780 milioni di dosi a un prezzo che si aggira in media intorno ai 31 dollari per dose, con un ricavo di circa 24 miliardi.  Fate voi i conti di quanto guadagnerà questa azienda.

Pfizer/BioNtech, anch'essa statunitense, ha ricevuto 268 milioni di dollari dal governo, circa il 66% di quanto stanziato per la ricerca. Sono state preordinate 1.280 milioni di dosi, che a un prezzo medio di 18,5 dollari per dose equivale a ricavi dell'ordine di 23.680 milioni.

Astrazeneca/Oxford, con capitale inglese, ha ricevuto preordinazioni per 3.290 milioni di dosi, che vende al prezzo di 6 dollari l’una, ottenendo entrate per 19.740 milioni di dollari. Il 67% dei 2,2 miliardi spesi per la ricerca veniva da fondi pubblici. A Jhonson & Jhonson sono state commissionate 1.270 milioni di dosi, che vendono a 10 dollari l’una, che genereranno un ricavo di 12,7 miliardi. L’investimento è stato di 819 milioni di dollari con il 100% di finanziamento pubblico.

I prezzi di altri vaccini variano dai 4 ai 37 dollari l’uno. Sputnik-V 10 dollari, Sanofi/GSK tra 10 e 21 dollari, Novavax 16 dollari, Moderna tra 25 e 37 dollari e Sinovac tra 13 e 29 dollari.

Il vaccino contro il covid-19 rappresenta un affare colossale, a quanto pare il migliore di questi tempi: l'investimento per la ricerca è stato assunto dai governi che hanno dato le risorse alle aziende farmaceutiche private; hanno un mercato garantito perché gli stessi governi hanno preordinato i vaccini alle aziende da loro finanziate; tutto il profitto va alle aziende farmaceutiche, per lo più private, che sono anche quelle che, grazie al monopolio concesso dagli stessi governi tramite il TRIPS, hanno da anni l'esclusiva di produzione e commercializzazione.

Questa restrizione di accesso al vaccino, come conseguenza dei brevetti, si verifica mentre mezzo milione di persone vengono infettate e 8 mila muoiono ogni giorno a causa della pandemia.

È o non è l'esempio più disumano del capitalismo?

Oggi, mentre i paesi a reddito più alto vaccinano una persona al secondo, la maggior parte dei paesi non ha ancora somministrato una sola dose (Oxfam). Dei 128 milioni di dosi di vaccini somministrate fino a oggi, più di tre quarti sono state applicate in soli 10 paesi che rappresentano il 60% del Pil mondiale. Quasi 130 paesi, con 2,5 miliardi di abitanti, non hanno ancora avviato la vaccinazione (OMS). Si stima che, entro la metà dell'anno, solo il 3% della popolazione nei paesi con minori risorse sarà stato vaccinato e, nel migliore dei casi, un quinto entro la fine del 2021 (Oxfam). Una situazione che contribuirà non solo a ritardare la ripresa economica in questi paesi, ma che influirà soprattutto sulle condizioni di vita delle popolazioni. Gli Stati Uniti hanno ricevuto il 25% di tutti i vaccini disponibili nel mondo e l'Unione Europea il 12,6%.

L'impudenza degli Stati Uniti, dell'Unione Europea e del Regno Unito è così grande che per privilegiare le loro aziende farmaceutiche si rifiutano di esentare dai brevetti nonostante il fatto che, nel cuore stesso dell'OMC, nel 2001 abbiano accettato di rinunciare ai diritti di proprietà intellettuale nelle emergenze di salute pubblica: “Siamo d'accordo che l'accordo TRIPS non impedisce e non deve impedire ai membri di adottare misure per proteggere la salute pubblica. Di conseguenza, pur ribadendo il nostro impegno per l'Accordo TRIPS, affermiamo che l'Accordo può e deve essere interpretato e applicato in un modo che sostiene il diritto dei membri dell'OMC a proteggere la salute pubblica e, in particolare, a promuovere l'accesso ai farmaci per tutti”

Quale maggiore emergenza sanitaria pubblica di una pandemia, che è globale e causata da un virus altamente contagioso e mortale?

Come se tutto quanto sopra non bastasse, è irritante sapere che, ad un prezzo medio di 15 dollari la dose e supponendo che vengano applicate 2 dosi di vaccino ai 7,7 miliardi di abitanti, ci vorrebbero 231 miliardi di dollari per immunizzare tutta la popolazione mondiale, una cifra che non rappresenta nemmeno il 5% di tutto ciò che i 2 mila multimilionari del pianeta hanno guadagnato, grazie ai soldi che i governi hanno iniettato in borsa mentre 500 milioni di persone si aggiungevano ai più di 4 miliardi di persone povere che esistono al mondo.

Alí Primera (famoso cantante venezuelano) ha detto: "Aiutala, aiutala ad essere umana, l’umanità".


Fonte: Ultimas noticias (spagnolo)